In attuazione dell’articolo 11, comma 1 e dell’articolo14, comma 1, lettera b), del D.Lgs.
8 novembre 2021, n. 199, sono stati pubblicati il Decreto Ministeriale MiTE 15.09.2022,
n. 240, e le Regole Applicative 13.01.2023 da parte del GSE, in coerenza con le
misure di sostegno previste dal PNRR nell’ambito della Missione 2, Componente 2,
Investimento 1.4, denominata “Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere
l’economia circolare”.
CONTENUTO TECNICO DELLE DISPOSIZIONI
Il supporto economico previsto dal DM MiTE e dalle Regole Applicative avviene sotto
forma di incentivo al biometano prodotto ed immesso nella rete del gas naturale, da
“impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici”
ovvero da “impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di
riconversione” (art. 1, co. 2, DM 15.09.2022).
Il Decreto pone, inoltre, l’attenzione sulle modalità per l’accesso agli incentivi: agli
impianti, rispettosi delle disposizioni ministeriali, è riconosciuto un contributo in conto
capitale ed una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per
una durata di 15 anni. L’accesso agli incentivi avviene a seguito dell’aggiudicazione di
contingenti di capacità produttiva oggetto di procedure competitive pubbliche e
secondo i dettami contenuti negli Allegati 1 e 2 del DM.
L’articolo 5, comma 1, del Decreto individua i contingenti di capacità produttiva
annualmente resi disponibili nell’ambito delle procedure competitive nel corso del
triennio 2022-2024, per un totale di 257.000 Smc/h.
Nel corso del 2023 vengono predisposte due procedure: il GSE, entro il termine di 90
giorni dalla chiusura dell’iter, pubblica la graduatoria degli impianti ammessi
all’incentivo sul proprio sito internet con indicazione dei criteri applicati. La capacità
produttiva eventualmente non assegnata viene riallocata nella prima asta successiva,
fino all’esaurimento dei contingenti entro dicembre 2025.
CRITICITÀ OPERATIVE
Il Decreto esplicita i requisiti tipici necessari per l’accreditamento alle procedure
competitive. Gli impianti, ad esempio, devono presentare titolo abilitativo alla
costruzione e all'esercizio ed essere provvisti di preventivo di allacciamento alla rete; il
biometano, oggetto della produzione, deve essere conforme ai criteri indicati nella
direttiva 2018/2001/UE; devono essere predisposte vasche di stoccaggio del digestato
di volume pari alla produzione di almeno 30 giorni, dotate di copertura a tenuta stagna
e di sistemi di captazione e recupero.
Il legislatore nazionale ha, inoltre, precisato la natura e le caratteristiche delle
operazioni e delle spese ammissibili:
a) i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto (infrastrutture e macchinari
necessari per la gestione della biomassa e del processo di digestione e la
successiva fase di stoccaggio);
b) le opere legate alla purificazione, alla trasformazione, alla compressione e
conservazione del biometano e della CO2;
c) le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilità,
acquisto di brevetti e licenze;
d) le attrezzature di monitoraggio del biometano, dei gas di scarico, delle emissioni;
e) i costi di connessione alla rete del gas naturale.
Ciascuna spesa ammissibile (quietanzata entro il 30 giugno 2026) deve essere
comprovata tramite strumenti di pagamento tracciabili. La mancata realizzazione
ovvero la non entrata in esercizio degli impianti oggetto di finanziamento entro il 30
giugno 2026, comporta il venir meno dell’erogazione degli incentivi.
CUMULABILITÀ CON ALTRI INCENTIVI
All’articolo 11 del Decreto il legislatore pone l’accento sulla cumulabilità dei contributi
ivi previsti con altri incentivi pubblici. Seppur permanga la possibilità di accesso al
meccanismo del ritiro dedicato, nella eventualità di produzione di energia elettrica per
mezzo dell’impianto, il DM esplicita la non cumulabilità con altri “regimi di sostegno
comunque denominati destinati ai medesimi progetti”.
RUOLO DEL GSE
Il GSE ed il Comitato tecnico consultivo biocarburanti, secondo le rispettive
competenze esplicitate all’articolo 33, comma 5-sexies, del D.Lgs. 3 marzo 2011 n. 28,
sono titolari del potere di controllo sugli impianti produttivi e sulla relativa fase di
immissione del gas naturale in rete.
Infine, poiché le procedure competitive si svolgono in forma telematica nel rispetto dei
principi di trasparenza, pubblicità, tutela della concorrenza e secondo modalità non
discriminatorie, le Regole Applicative pubblicate dal GSE in data 13 gennaio 2023
disciplinano primariamente:
a) gli schemi di avviso pubblico per le procedure di cui all’articolo 5;
b) i modelli delle domande di partecipazione all’iter di accesso agli incentivi;
c) la procedura per la verifica dei requisiti previsti ai fini del riconoscimento del
contributo in conto capitale nonché della tariffa incentivante di cui all’articolo 3;
d) contratti esemplificativi della relazione tra il GSE e i soggetti richiedenti;
e) le tempistiche e le modalità di riconoscimento degli incentivi;
f) gli obblighi a carico dei soggetti che percepiscono gli incentivi;
g) le modalità con le quali il GSE provvede all’erogazione dei contributi in conto
capitale e della tariffa incentivante, nonché delle operazioni di monitoraggio degli
impianti;
COSA PROPONE SAFE GREEN?
Lo Studio SAFE Green s.t.a. s.r.l., assieme alla elevata professionalità dei suoi partner,
è titolata nello svolgere studi di prefattibilità tecnico-amministrativa, nell’accreditamento
aziendale durante la fase di accesso al bando, nella elaborazione e nella gestione
contrattualistica con enti quali il GSE ovvero nello studio di linee di finanziamento
complementari e paralleli alla incentivazione prevista dal DM sopra descritto.
Dott. Piero Piffer