La legge europea sul clima, proposta per la prima volta dalla Commissione europea l’8 Marzo 2020, pone al proprio centro il raggiungimento della neutralità climatica per l’Unione entro il 2050, trasformando questo impegno politico in un’obbligazione giuridicamente vincolante per gli Stati membri. Dopo il voto favorevole del Parlamento Europeo, anche in merito alla proposta di includere un obiettivo riveduto di riduzione delle emissioni rispetto al 1990 di almeno il 55 % entro il 2030, la parola è passata il 23 Ottobre al Consiglio. La posizione espressa dai rappresentanti dei capi di Stato dei 27 Stati europei risulta ancora parziale, in quanto non specifica un obiettivo di aggiornato di riduzione delle emissioni climalteranti entro il 2030. Il Consiglio chiede alla Commissione di proporre un traguardo intermedio per il 2040, dopo il primo bilancio globale dell’accordo di Parigi. Al fine di garantire che negli anni a venire l’UE resti sulla buona strada per conseguire il suo obiettivo di neutralità climatica, il Consiglio incarica la Commissione di riferire in merito all’applicazione della legge europea sul clima entro sei mesi da ciascun bilancio globale previsto dall’accordo di Parigi. Le Legge intende definire un percorso da seguire a lungo termine per raggiungere l’obiettivo entro la metà di questo secolo, in modo efficiente sotto il profilo dei costi ed equo dal punto di vista sociale, il tutto servendosi di un sistema di monitoraggio delle azioni implementate e di eventuali aggiustamenti necessari nel breve e medio periodo. La legge vuole inoltre garantire che la transizione alla neutralità climatica divenga irreversibile e offrire maggiore prevedibilità negli investimenti ai diversi attori economici. Contiene inoltre diverse misure per verificare i progressi compiuti, sulla base di sistemi già in azione come il processo di governance dei piani nazionali per l’energia e il clima, le relazioni periodiche dell’Agenzia europea per l’ambiente e gli studi scientifici più recenti e rilevanti. I progressi dovranno essere in linea con il bilancio globale previsto dall’Accordo di Parigi e verificati ogni 5 anni. I deputati europei hanno inoltre richiesto l’istituzione di un Consiglio europeo per i cambiamenti climatici (ECCC) come organismo scientifico indipendente per valutare i progressi compiuti in tale direzione e lo stop ai sussidi (diretti e indiretti) ai combustibili fossili da parte di tutti gli Stati membri entro la fine del 2025. Il Consiglio Europeo ha raggiunto un accordo su ampie parti della proposta della legge sul clima . Consiglio sottolinea l’importanza di promuovere sia l’equità che la solidarietà tra gli Stati membri, come anche l’efficacia in termini di costi nel conseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica. Il Consiglio Europeo ha deciso di tornare sulla questione nella riunione di dicembre al fine di concordare un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030.
Dott.ssa Giulia Persico
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Sede Milano