Sono state pubblicate finalmente le nuove “Norme Tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale”, contenute nella serie editoriale Linee Guida SNPA (n. 28/2020), dopo l’approvazione del Consiglio SNPA nel luglio 2019.
Dopo le modifiche introdotte con il D.Lgs. 104/2017 alla parte seconda del Testo Unico dell’Ambiente, è prevista l’adozione, su proposta del SNPA, di linee guida nazionali e norme tecniche per l’elaborazione della documentazione finalizzata allo svolgimento della valutazione di impatto ambientale. Le norme tecniche appena pubblicate sono una pregevole risposta a tale richiesta, fornendo uno strumento chiaro e completo, sia pure perfettibile, per redigere e valutare gli studi di impatto ambientale per le opere riportate negli allegati II e III della parte seconda del Testo Unico. Le norme tecniche integrano appunto i contenuti minimi previsti dall’art. 22 del D.Lgs. 152/2006 e le indicazioni dell’Allegato VII. Passano in rassegna i diversi contesti ambientali e si riferiscono partitamente a categorie di opere, con l’obiettivo di fornire indicazioni pratiche chiare e possibilmente esaustive.
Come riporta la presentazione a pg. 8, il testo pubblicato è frutto del confronto e della collaborazione tra le diverse unità tecniche dell’Istituto, dell’Istituto Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN) e di tutte le Agenzie dell’SNPA. Sono illustrati gli elementi tecnici e scientifici in materia ambientale che dovrebbero confluire nella nuova normativa tecnica sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), alla luce delle nuove conoscenze maturate rispetto alle precedenti “Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale del 1988”, dei nuovi strumenti tecnici e normativi, delle nuove informazioni disponibili ma anche a seguito dell’introduzione della Valutazione ambientale strategica (VAS).
Nello specifico il documento definisce il processo e i contenuti per la redazione degli studi di impatto ambientale, nell’ottica del perseguimento degli obiettivi di sostenibilità.
Si compone di una parte che sinteticamente definisce il processo per la redazione dello studio di impatto ambientale e due allegati, il primo relativo alle tematiche ambientali, il secondo relativo a specifici approfondimenti tematici.
Questo nuovo passo avanti nella uniformazione a livello nazionale delle metodiche (e, si spera, delle prassi), in materia di valutazioni degli aspetti e impatti ambientali, fa seguito alla adozione lo scorso anno delle Linee guida nazionali per la valutazione di incidenza (VIncA) – Direttiva 92/43/CEE “HABITAT” articolo 6, paragrafi 3 e 4, scaturite dalla intesa Stato-Regioni formalizzata il 28.11.2019, pubblicate in G.U. 28.12.2019, serie generale, anno 160°, n. 303. Come noto, l’art. 6, paragrafo 3, della Direttiva 92/43/ CEE prevede che qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione di un sito Natura 2000 ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, deve essere assoggettato alla procedura di Valutazione di incidenza, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo e che, alla luce delle conclusioni di tale valutazione sul sito, e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l’integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell’opinione pubblica.
Entrambi i documenti sono consultabili su internet:
https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2020/05/Linee_Guida_SNPA_LLGGVIA_28_2020.pdf