L’agricoltura biologica ha registrato, negli ultimi anni, un notevole incremento a seguito di una sensibilizzazione del consumatore sempre maggiore verso le tematiche connesse alla sostenibilità agro-alimentare, nonché ambientale.
In cosa consiste l’agricoltura biologica?
Nel dettaglio, l’agricoltura biologica, secondo quanto emerge dalla definizione adottata dalla Commissione del Codex Alimentarius, consiste “in un sistema olistico di gestione della produzione, il quale promuove e migliora la salute dell’ecosistema, compresi i cicli biologici, la biodiversità e l’attività naturale del suolo. Sottolinea l’uso di pratiche di conduzione interna rispetto all’utilizzo di input esterni all’azienda agricola, tenendo conto del fatto che le condizioni regionali richiedono sistemi adattati localmente. Ciò si ottiene utilizzando, ove possibile, metodi agronomici, biologici e meccanici, anziché ricorrere a materiali sintetici, per svolgere qualsiasi funzione specifica all’interno del sistema”.
Con riferimento alla definizione appena riportata, il biologico si ripropone principalmente di promuovere:
- la fertilità dei suoli;
- il mantenimento degli equilibri ecologici locali;
- un impiego responsabile delle risorse naturali.
L’Agricoltura biologica e l’attuale legislazione UE
La normativa riguardante l’agricoltura biologica, ancora in vigore, è stata adottata nel 2007 con il Regolamento (UE) 2007/834, il quale delinea gli obiettivi e le norme generali relative a due comparti principali: la produzione biologica e l’etichettatura del prodotto biologico.
In aggiunta, gli atti di esecuzione della Commissione europea consentono un’ulteriore integrazione legislativa, completando la disciplina anche in merito alla distribuzione e commercializzazione delle produzioni biologiche.
In questo contesto, un ruolo fondamentale è svolto dai cittadini e da professionisti esperti, tra i quali emergono:
- Il Gruppo di esperti chiamati a fornire una consulenza tecnica sulla produzione biologica (EGTOP); un gruppo permanente, il quale svolge una preziosa attività di consulenza indirizzata a garantire proporzionalità ed efficacia alla materia attraverso la pubblicazione di relazioni periodiche;
- Il Comitato per la produzione biologica, il quale rappresenta il punto di raccordo tra le diverse posizioni prospettate sia a livello nazionale, sia dell’Unione Europea;
- Il Gruppo di dialogo civile costituito dai rappresentanti delle organizzazioni e associazioni di categoria, i quali contribuiscono direttamente in base all’esperienza appresa sul campo.
Il biologico a partire dal 2021, cosa cambierà?
Il 1° Gennaio 2021 entrerà in vigore la nuova regolamentazione sull’agricoltura biologica con il Regolamento (UE) 2018/848. Le norme previste comporteranno una inevitabile revisione della normativa vigente summenzionata, con l’intento di salvaguardare la leale concorrenza, ridurre le frodi e rafforzare la fiducia da parte dei consumatori.
Di seguito le novità più rilevanti:
- un sistema dei controlli fortificato attraverso misure di precauzione più stringenti;
- una semplificazione delle norme di produzione tramite un taglio graduale alle attuali eccezioni ed esenzioni;
- un elenco più esteso di prodotti rientranti nel comparto della disciplina sul biologico;
- un innovativo sistema di certificazione di gruppo;
- un obbligo in capo ai paesi terzi tenuti al rispetto delle stesse norme previste per gli operatori dell’UE;
- un approccio uniforme nella riduzione del rischio di contaminazioni accidentali da pesticidi;
- un’esclusione delle esenzioni per la produzione di aiuole demarcate nelle serre.
Lo scenario dei prossimi anni sarà caratterizzato da cambiamenti incisivi che rappresentano una grande opportunità per il passaggio ad un approccio più consapevole rispetto alle sfide presenti e future della filiera agroalimentare.
Avv. Elio E. Palumbieri
Dott.ssa Elisabetta Pierantoni